venerdì 27 luglio 2012

Nello sport e nell'alta finanza, stesse dinamiche...

Riporto qui sotto un articolo del Fatto Quotidiano, www.ilfattoquotidiano.it, le Olimpiadi devono ancora iniziare e già ci sono casi di doping. Pensate ai periodi dell'anno in cui i controlli sono meno intensivi e pensate a quanto siano, in realtà, falsati i risultati sportivi. Le dinamiche dell'alta finanza, creare crisi o far aumentare lo spread, e chissà quante altre cose, solo per interessi di gruppi finanziari, a discapito ovviamente delle persone, sono le stesse dello sport. O meglio, lo sport è sporco tanto quanto l'alta finanza, il commercio di armi e il concetto di democrazia in Italia dopo la Diaz...


La Federazione internazionale di atletica leggera ha comunicato che nove atleti sono stati sospesi dalle Olimpiadi di Londra per essere risultati positivi ai test anti doping.  Tra di loro il bronzo olimpico di Pechino 2008, l’ucraina Nataliya Tobias (corsa mille e 500 metri), il marocchino Abderrahim Goumri (maratona), il greco Irini Kokkinariou (corsa 3mila metri), il turco Meryem Erdogan (maratona), e tre russe, Svetlana Klyuka (corsa 800 metri), Yevgenina Zinurova (corsa 800 metri) e Nailiya Yulamanova (maratona). Inizialmente questi sette atleti sono stati sospesi per 4 anni, pena in attesa di conferma dai giudici sportivi dopo che Erdogan, Klyuka, Yulamanova e Zinurova, hanno confessato. Gli altri due atleti coinvolti sono la bulgara Inna Eftimova (corsa 100 metri), risultata positiva all’ormone della crescita, mentre l’ucraina Antonina Yefremova (corsa 400 metri) per tracce di testosterone sintetico.
Inoltre la mezzafondista marocchina  Mariem Alaoui, che ha vinto alla Diamond League i mille e 500 metri in 3’56″15, (miglior prestazione mondiale dell’anno), dovrà rinunciare a partecipare ai Giochi. L’atleta infatti è risultata positiva a un diuretico, il furosemide, in occasione di un test effettuato lo scorso 6 luglio a Parigi, appuntamento valido per qualificarsi a Londra 2012. Argento iridato ai Mondiali indoor, la Selsouli rischia la squalifica a vita essendo già stata sospesa in passato per due anni per doping.    
Ancor prima dell’inaugurazione è già terminato il sogno olimpico per la saltatrice di triplo Voula Papachristou, che avrebbe dovuto portare i colri della Grecia. Il comitato olimpico ellenico ha deciso di escluderla in seguito ad alcuni commenti a sfondo razzista rilasciati su Twitter. Secondo quanto scrive il The Guardian, l’atleta avrebbe usato frasi che il comitato nazionale ha definito “contrari alle idee e ai valori del movimento olimpico”, rivolte in particolare ai danni degli immigrati africani che vivono nel suo paese. “Con così tanti africani in Grecia – ha ironizzato la Papachristou – almeno le zanzare del Nilo mangeranno cibo prodotto nel loro paese”.

mercoledì 25 luglio 2012

Delusioni


Quando tutto e tutti di deludono, quando sei convinto che siano sempre e solo gli altri a sbagliare: perché non ti capiscono o non ti ascoltano; perché fanno l’esatto opposto di quello che ti hanno detto pochi istanti prima; perché non vogliono o non possono (così dicono) venirti incontro. Quando mille scuse comunque non ti vanno bene, perché CAZZO non è possibile che tutto vada storto. Quando tutto è una delusione, ti viene in mente che forse le colpe siano tue. Perché, evidentemente, non può andare tutto male. Quindi, ti addossi le colpe dei tuoi problemi e la situazione diviene ancora più pesante. Se tu non fossi così, forse le cose sarebbero migliori, o forse se gli altri non fossero così incapaci e incompetenti…

Cos’è la delusione?
E’ una mancata realizzazione di una aspettativa
o il non capire come vanno realmente le cose?

Perché le persone ci deludono?
Perché
non
ci capiscono
o perché
non le capiamo
noi?

Ma di riflessioni
come queste se ne potrebbero
fare tante.
E poi non arrivare
da nessuna parte.

Le delusioni
esistono perché
ci siamo noi,
esseri umani,
invidiosi
furbi
amici
farabutti
e mille altre razze.
Come poter vivere senza?

Le delusioni ci servono
per convincerci che
gli altri non ci meritano.

giovedì 19 luglio 2012

Vintage, mentre in Italia non cambia nulla

Vi riporto questo articolo trovato su www.lastampa.it, evidentemente nei periodi di crisi il passato torna di moda. Negli USA, infatti, pare siano tornati di moda i Drive-in. A fine articolo vi scrivo cosa succede in Italia, nei periodi di crisi. Visto che ci siamo, oltre a leggervi questo articolo, leggetevi anche un paio di libri di un grandissimo scrittore, J.R. Lansdale, che parlano anche di drive-in. La notte del drive-in e La sottile linea scura, entrambi editi da Einaudi.

Per generazioni di americani è il luogo del primo bacio, nella prima macchina, con la prima fidanzata. In pochi ricorderanno il titolo del film proiettato, ma quasi tutti sanno per certo il modello della macchina -probabilmente ancora custodita in garage in attesa di un restauro- e qualche fortunato vive ancora con quella stessa fanciulla. I "drive-in theatres" sono nati nel 1933 in New Jersey come soluzione alternativa per portare al cinema una madre fuori-forma. Richard Hollingshead, di Camden, stufo che la madre non potesse godersi le poltrone troppo piccole dei cinema tradizionali, posizionò un poiettore e uno schermo nel giardino di casa, vi unì la passione per le macchine, brevettò l'idea e la migliorò posizionando dei rialzi sulle ruote anteriori, in modo tale che nessuna macchina ostruisse la vista alle altre. Così nacque il drive-in. Prima proiezione: la commedia "Wives Beware". Tre spettacoli per 600 spettatori al prezzo di 25 centesimi a macchina, più 25 testa per un massimo di 1 dollaro a veicolo. Fu un successo, che si diffuse rapidamente in tutti gli Stati Uniti e divenne in pochi anni un vero e proprio simbolo, con il boom maggiore tra gli anni '60 e '70, quando tutti avevano una macchina e gli spazi nelle città permettevano a ogni quartiere di avere il proprio teatro. Non sono bastate, però, le loro radici così profonde nella società americana perchè i drive-in non venissero superati dalle nuove tecnologie. Dimenticati per anni, in molti hanno preferito la comodità del divano di casa o le luci stroboscopiche di una discoteca per il primo bacio. A decine sono stati chiusi, e c'era già chi li dava per defunti. Ora, il quotidiano UsaToday annuncia il loro grande ritorno. «Caricate la famiglia in macchina. E' il grande ritorno dei drive-in» titola un articolo di Judy Keen, che sostiene che, solo in Michigan,  almeno 90.000 persone ogni giorno cercano le parole "drive-in movie" su Google e parenti. E' presto per festeggiare il ritorno di questi cinema all'aperto, accompagnandolo da considerazioni sulla rinascita della vita comunitaria e l'abbandono dell'individualismo che avrebbe dominato la società negli ultimi decenni, ma di certo qualcosa sta succedendo. Bart Lower è in procinto di aprire, proprio in Michigan, il "Danny Boy's" che promette essere «una nuova esperienza per tanti». Come lui, anche Blake Smith e soci, alle prese con la ristrutturazione dell'"Admiral twin", distrutto da un incendio nel 2010 e quasi pronto a riaprire i battenti. Una sola ombra rimane sul futuro di questi luoghi: la tendenza dell'industria cinematografica a sostituire la pellicola con i nuovi supporti digitali potrebbe renderne troppo costosa la gestione. Sono pochi, infatti, i proprietari dei piccoli drive-in che si potranno permettere i costosi proiettori digitali imposti dalle innovazioni tecnologiche del settore.

In Italia, invece, ritornano in auge Forza Italia e il Cavaliere, è l'ennesima stronzata del PDL di questi mesi. Stanno nascondendo le vere beghe all'interno del partito e ogni settimana hanno una novità. Vedi la famosa legge elettorale e Alfano candidato premier. Alla fine si divideranno.
In Italia, invece, torna di moda la trattativa Stato-mafia, con Napolitano che cade dalle nuvole. Bah! Regolarmente, ogni anno, tributiamo gli onori ai morti per mafia. Ri-bah!
In Italia, invece, il più grande partito di "sinistra" è bigotto e razzista, nei confronti degli omosessuali e delle coppie di fatto; è conservatore, nei confronti dei propri interessi, quindi degli interessi della classe dirigente. In Italia, nei periodi di crisi, non cambia nulla.

domenica 15 luglio 2012

Pericoli Olimpici

Nel Sole24ore di oggi, www.ilsole24ore.com, la notizia la trovate anche su www.lastampa.it, si parla delle Olimpiadi di Londra. Giusto per sottolineare per l'annesima volte che lo sport, a certi livelli, deve per forza di cose essere visto come una industria, spesso grandissima, e non soltanto come un momento di aggregazione delle persone. Cosa che succede ancora, basti vedere gli ultimi Europei di calcio, dove sono bastati 3 gol per distrarre il Paese dai problemi veri. Non che sia sbagliato questo, anzi, ma con la stessa "onestà" con cui ci dicono che lo sport è aggregazione, dovrebbero dirci anche, il popolo caprone dovrebbe capirlo da solo, che in realtà gli interessi sono talmenti tanti che i veri problemi per arrivare a uno sport educativo possono tranquillamente non essere affrontati. Quali sono questi problemi? Una vera lotta al doping nel ciclismo e nell'atletica, bilanci seri delle società sportive, sopratutto di calcio, ma non solo. Sono solo alcuni esempi, forse i più importanti. Siamo alla deriva come società civile e alla frutta con lo sport.
Per tornare all'articolo del Sole, la GS4, la società privata che ha ottenuto la commessa per  la sicurezza, ha ammesso ieri (avete capito bene!) di non essere in grado di fornire tutte le guardie di sicurezza per garantire l'evento olimpico. Ne servono 10.000 e ne ha solo 6.500. Faccio una piccola parentesi, vi immaginate la stessa commessa per Roma 2020? Appalti, sottoappalti e scandali vari. Solo questa spesa sarebbe stata esorbitante, continuo a condividere l'idea di Monti. Ma torniamo a Londra. Quindi, la GS4 non è in grado di garantire la copertura del personale di sicurezza e che fa? Chiede scusa per bocca del suo a.d., Nick Buckles, e chiede aiuto al Governo, quindi a Cameron. Il Primo ministro inglese mette a disposizione 3500 soldati aggiuntivi ma dichiara che sarà la stessa GS4 a pagare l'addestramento. Costo della spesa aggiuntiva? Tra i 30 e i 50 mln/£. 
Giusto per darvi qualche altro numero, il budget totale necessario per la sicurezza delle Olimpiadi è di 1,1 miliardi/£, la commessa vinta dalla GS4 era inizialmente di 86 mln/£, l'anno scorso è diventata di 284 mln/£, più che triplicata! La GS4 ha ricavi annui di 7,5 miliardi/£.
Pensate alla Grecia, che si è definitivamente scavata la fossa con le Olimpiadi che ha ospitato, pensate agli efficienti anglosassoni, che hanno già sostenuto costi assurdi per una Olimpiade che deve ancora iniziare. Dopo aver riflettuto, siete ancora con Petrucci o state con Monti?

Ultima news, sempre nel Sole di oggi, la selezione degli USA a Londra sarà vestita Ralph Loren ma sarà made in China. Molti senatori democratici si sono mossi per evitare che nelle prossime edizioni olimpiche, a partire da quelle invernali di Sochi del '14, il vestiario degli atleti sia ancora cinese. Visto che l'industria negli Stati Uniti non sta proprio bene, forse era il caso di pensarci prima. Comunque Ralph Loren si è resa disponibile alla produzione del vestiario nel suolo yankee. Mi viene in mente Marchionne, anche da questo punto di vista abbiamo da imparare dagli altri. Ma forse nel caso di FIAT, il materiale dovrebbe essere prodotto in Svizzera...

mercoledì 11 luglio 2012

Abrogazione parziale della legge per le indennità parlamentari

Penso che un po' di pubblicità questo referendum la meriti. L'intento è l'abrogazione parziale delle indennità parlamentari (Art. 2 L. 31/10/1965, n. 1261). La raccolta firme si concluderà a luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).
Cosa occorre fare? Nulla di complicato: recarsi presso il proprio Comune ed andare a firmare. Diffondere questa notizia è una ottima idea, visto che giornali e televisioni non ne parlano e servono 500 mila firme, andate a firmare. In un Paese di caste, i referendum ci avvicinano alla democrazia!
Tutte le info le potete scaricare da www.unionepopolare.eu
Vi allego anche il volantino e il  manifesto


Ringrazio le mie amiche, Debora e Stefania, che mi hanno ricordato il referendum!

lunedì 9 luglio 2012

Lo sport che dovrebbe essere per tutti

In un Paese in cui il precedente Governo si spese molto per organizzare le Olimpiadi del '20 a Roma (per avere più info: Monti, NO a Roma 2020), con la conseguente incazzatura di Petrucci per il NO in extremis dell'attuale Governo (concordo pienamente con la decisione), lo sport in Italia è come la democrazia in Iraq: fondamentalmente non c'è ma nei pochi casi in cui appare è motivo di vanto e di pubblicità internazionale.
Ritorno al concetto da cui sono partito. Appoggiare la candidatura di Roma 2020, voleva dire per il Governo esporsi a sicuri esborsi economici e non stiamo parlando di qualche milione di euro. Quindi, caro Petrucci, dove vivi? L'Europa è in crisi nera e tu volevi organizzare le Olimpiadi a Roma, magari per dare una bella immagine dell'italico suolo? Gli ultimi mondiali di nuoto fatti in Italia (Roma '09) sono da dimenticare, almeno per quanto riguarda l'organizzazione: Il buco nell'acqua. Tutto questo per dire che, come nel caso dei tanto voluti da Berlusconi, Europei di calcio in Italia (candidatura battuta da Polonia e Ucraina...), il problema non è lo sport ad alto livello, che non può che essere uno spot (spesso bello e ricco di soddisfazioni) per il Paese, quanto lo sport fatto dal resto della popolazione, deve essere un fatto di cultura. Cazzo! Lo sport è cultura, non è vedere un troglodita che corre per strada o lanciare un oggetto sferico. Ma questo in Italia non lo si è ancora capito. Non che la cultura "vera" sia trattata meglio: tanto per farvi un esempio, il Fondo per le politiche giovanili, che nel 2008 prendeva 137mln/€, nel 2011 ne ha presi poco meno di 33mln/€. Lo sport ha bisogno di professionalità, in primis da parte dei politici. Mi spiegate come si può fare attività motoria (non sport professionistico, attività motoria: FONDAMENTALE per lo sviluppo di qualsiasi individuo!) in una scuola che non ha la palestra? E non escoltate il buon Petrucci che parla di CONI e Governo che fanno molto per l'attività motoria. Prima di tutto bisogna rifare il 95% delle scuole italiane e stanziare tanti soldi, non solo per le palestre, ma anche per le aule, i laboratori e per tutto quello che una scuola moderna in un Paese moderno e democratico dovrebbe avere. E' vero che il CONI nel 2012 ha avuto un taglio importante: dai 447,8mln/€ ai 408,9mln/€, ma è anche vero che si potrebbe fare un uso diverso dei finanziamenti pubblici. Senza dover dare a caso i soldi ai vari enti e società sportive, ma anche evitando di impelagarci in avventure che servono solo da spot, ma che creano grandi spese e magari lanciano un messaggio sbagliato ai giovani. A proposito di tagli, la Regione Veneto ha operato in sede di bilancio 2012 un taglio sullo sport dei fondi verso le province del 70%, rispetto al 2011. Ora, senza perdermi in altri ragionamenti e dare altri numeri, penso che come in molti altri affari italiani, sanità, ricerca, ecc., si potrebbe spendere meglio i soldi.
Ultimo pensiero, le colpe dello sport in Italia non sono da imputare tutte al Governo e al CONI, anzi, penso che le colpe maggiori le abbiano comunque i cittadini italiani. Troppo spesso vedo società sportive (anche medio-grandi) gestite con la stessa professionalità con cui si parla di alieni. Manca la classe dirigente anche nello sport, troppi presidenti, dirigenti e tuttofare, vivono nel mondo dello sport solo per sfogare loro frustrazioni e per passare un po' di tempo libero. Senza pensare che stanno lavorando per FARE CULTURA CON GIOVANI, SPESSO MINORI. Vale lo stesso discorso per i colleghi allenatori, istruttori o chiamateli come volete. Gente che non hai mai fatto e non vuole, fare un corso che dia loro un po' di preparazione e che non ha mai letto un manuale che dia in qualche modo le conoscenze basilari. Ma l'Italia è così, un Paese di beoni che gioca a calcetto per poi andare a bere birra, basta non avere responsabilità e potersi lamentare liberamente.




Grazie al brother Moreno, Twitter: @MorenoDeAngelis, per avermi passato un po' di dati. Il suo blog è:  morenosilentwolfdeangelis.blogspot.it.

lunedì 2 luglio 2012

Mi manchi, vecchio Hernie

Dedico questa mia poesia a Hernest Hemingway che moriva il 2 luglio del '61.
Leggete i libri di Hernest, non solo i grandi romanzi, come ad esempio Addio alla armi e Il vecchio e il mare, ma anche i tantissimi racconti. Il vecchio Hernie mi ha ragalato con le sue parole e i suoi pensieri, più vita di molte persone con cui spesso mi trovo a che fare. Sono passati molti anni dalla sua morte ma con la sua opera è ancora vicino a me. Come lo sono Fante, Carver e molti altri. Questa è la magia della letteratura, cambia il mondo senza fare morti. Tranne quelli che decidono di esserlo fin da subito, perché essere vivi costa fatica. E pensare troppo vuol dire progredire, ma progredire vuol dire soffrire. Caro Hernie, non badare a quelli che ti criticano per la tua vita dissoluta e per la tua morte suicida. Con la tua vita faticosa hai fatto progredire il genere umano e continui a farlo. E poi, come dice quello scrittore scapestrato che ti difende sempre, LA SCRITTURA E' UNA COSA SERIA.




Nel bar del porto
i marinai vanno a bere
qualche bicchiere
tra una partita e l’altra:
i visi segnati dal tempo.

Battono le mani grevi sui tavoli,
parlano di tutto per non parlar di niente
si lasciano andare a qualche bestemmia:
misurano la vita per la pesca del giorno prima.

La nebbia avvolge
gli alberi maestri
dei pescherecci
e i cani, fedeli
(chissà perché)
salutano latrando
il nuovo giorno.

Domani,
se andrai al bar del porto,
sentirai quel dolce inganno di vita
tanto lieve
come il fumo di una sigaretta.