venerdì 21 settembre 2012

T. & N.

Lei "Grazie, è la prima volta che qualcuno mi regala una poesia, non trovo le parole per ringraziarti"
Lui "Cercale, non mancano mai. Basta avere voglia di cercarle e di parlare a se stessi"
Lei "Facile per te, scrivi e vivi di parole"
Lui "Le mie parole, di cui vivo, sono pensieri e sentimenti. Come i tuoi"
Lei "Sì, ma io non sono te"
Lui "Ed io non sono te, e tu ed io non siamo gli altri"
Lei "Perché non ci guardiamo in faccia? E' da una vita che ci diamo le spalle! Forse perché se ci guardassimo negli occhi capiremmo i reciproci segreti?"
Lui "Sì, hai ragione. Questa è la realtà" 
Lei "Abbiamo paura"

Ci fu un attimo di selenzio, poi le loro mani e le menti si unirono, si sentì il dolce incrociarsi dei loro cuori .


Lui "Ora ti vorrei qui e pure tanto. Oppure io lì, stessa roba. Dimenticavo, oltre al vino ho bevuto anche una birra e come diceva la Yourcenar i nostri pensieri se condivisi dagli altri hanno più valore, chissà quanto valgono i miei"
Lei "Perché vuoi fare lo stronzo, sei dolce quando fai così"
Lui "Penso di essere un pezzo di merda ma buono d'animo. Non so se sia un complimento ma questo è quello che sono. Cazzo, se tutti fossero figli di puttana come me, il mondo sarebbe migliore"

Lei, sorrise. Lui, capì che le cose stavano andando come dovevano andare. Non capiva il perché ma la vita era una figlia di puttana.

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