giovedì 10 gennaio 2013

Elezioni 2013, #0

Con quello di oggi, inizio una seria di articoli dedicati alle prossime elezioni politiche, con qualche riflessione anche sulle regionali. Non sarò da solo, ho intenzione di ospitare amici, e non, che potranno dire la loro. Chi fisso interessato a parteciapre a questa camminata verso le elezioni può contattarmi in privato. Oggi darò spazio all'amico Moreno (twitter.com/MorenoDeAngelis), blogger, consulente di progetti ambientali, energie rinnovabili e cooperazione internazionale.
Prima di riportavi le sue riflessioni, vi do la motivazione principale per cui anche questa volta non andrò a votare. Nessuno dei contendenti sta parlando di ambiente, cultura, soprattutto di sport, scuola e ricerca ricerca; nessuno dei contendenti sta parlando di sanità pubblica da garantire a tutti. In questo momento interessano di più la legge elettorale, l'IMU, il conflitto d'interessi. I candidati fanno bene, gli italiani non hanno tempo per pensare, riescono, ogni tanto, ad avere qualche minuto per dire la loro sulle scelte dei sovrani. Motivo per cui il più grande partito italiani è la nazinale di calcio.
Eccovi le riflessioni di Moreno, scritte stamattina.





Siamo alla XXVII legislatura.



Ossia (da Badoglio, 1943) a oggi, si sono succeduti 27 Governi (Repubblica dal 2Giugno del 1946) e circa una 70ina (67) di capi di Governo (o Presidenti del Consiglio dei Ministri).



Cioè in 70 anni, la media della durata dei Governi (anche con una sequenza di Presidenti) è stata di circa 2,5 anni. (http://www.governo.it/governo/governi/governi.html).



Faccio questa riflessione perché mi dicono (io allora non c’ero) che il 2012 è stato l’anno più pesante per gli Italiani dal dopoguerra. E a portarci fuori dai casini quella volta fu (nel bene o nel male) De Gasperi, a cui vennero affidati i primi sette governi di questa repubblica.



Se ci fosse ancora, fra una pausa e l’altra dell’evidente malessere che potrebbe provare, mi piacerebbe sapere un suo pensiero su oggi.



Questa corsa alla poltrona, però, mi sembra più drammatica delle altre. Drammatica per la situazione degli abitanti di questo paese. Drammatica per la pochezza che si propone. Drammatica per la capacità di QUALSIASI governo sino ad oggi di deludere le promesse ed i programmi elettorali una volta eletti. Sempre per motivi altri: pressioni occulte, inamovibilità delle caste, burocrazia intricata come un sottobosco di mangrovie…



Ancor di più, oggi, assistiamo in questi giorni a siparietti, accuse e risposte, che mi sembrano il confuso abbaiare di un canile dove non c’è una figura di riferimento, di spessore, di qualità, di fiducia che emerga un po’ di più degli altri.



Dovevamo cambiare le facce (Bersani in primis ululava “facce nuove al Governo”) e alla fine ci si propone sempre perché fare il politico in Italia è una gran bella vita. Ogni tanto ne spari una, litighi con “Tizio” o con “Caio”, hai una squadra di “servi sottopagati” che lavorano per quello che devi dire/fare, pigli una valanga di quattrini e, bene che vada, fai accordi “sottobanco” con altri politici (e in questo senso, quando sei alla Camera o al Senato, non esiste la “parte avversa”! Esistono solo gli interessi – partito, personali, esterni di amici o altro – raramentissimamente degli elettori che li hanno votati) in momenti posti e luoghi che i più non vedranno mai.  Un “do ut des” continuo… se volete vi faccio esempi a iosa. (Do ut des: dal Latino: “io do affinché tu dia”).



Bene. Oggi, ancora, ci chiedono di scegliere.



Scegliere su una serie di affermazioni, impegni, contratti, programmi (chiamateli un po’ come vi pare) che anche se non verranno realizzati non porteranno alcuna conseguenza agli stessi eletti. In qualsiasi altro posto (sempre in Italia) se sbagli, prendi un calcio nel sedere, o, ben che vada ti “ingessano” (promozione, altre nomine) impedendoti di fare danni.



Consiglio il silenzio. Se niente niente guardate una qualsiasi delle trasmissioni televisive con invitato ora questo o quel candidato, sarà come essere immersi in una discoteca stretta piena di gente con luci fortissime e musica a palle nelle orecchie. Perfetto per capire e scegliere.



Sentirete solo accuse e contro accuse. Anatemi vari e proclami (spot) senza alcun valore futuribile.



Consiglio di leggere bene i testi dei programmi.



E intanto che ascoltate MOLTO distrattamente i vari proclami…



ricordate che l’Italia ha la disoccupazione giovanile al 37,1% (anche se sui dati avrei da discutere…), con un tasso generale dell’11% e un tasso di disoccupazione fra i Laureati del 8,3% (2,6 in Germania). Infatti lo scorso anno circa 10600 laureati hanno espatriato per trovare lavoro e dignità all’estero (circa 68000 dal 2002 al 2011) con un danno stimabile per l’Italia (come se fosse solo quello economico) di quasi un miliardo di Euro all’anno. (http://www.repubblica.it/scuola/2013/01/02/news/costi_fuga_cervelli-49775145/), resta il paese con una bassa libertà di stampa, (si piazza al quarantesimo posto, superata da paesi latinoamericani come Ecuador, Uruguay, Paraguay, Cile ed El Salvador, oltre che da Stati africani come Benin, Sudafrica e Namibia. Degli altri della UE la Finlandia al primo posto e dietro di noi solo Repubblica Ceca e Romania (Reporter Sans Frontier www.rsf.fr).



La legge di riassestamento idrogeologico del paese è ferma in Parlamento dal 1963.



Grazie a una legge del Governo Monti, l’Italia ha speso, ad oggi, il 37 % del TOTALE fondi dell’UINONE EUROPEA disponibili relativamente al periodo 2007 - 2013. Prima del governo Monti (2011) la spesa si attestava al 22% del totale disponibile. Assurdo, no?



(L’utilizzo dei fondi da parte della Spagna sfiora il 112%).



In Italia il comparto Cultura vale 5,4% del PIL. Apprezzato in tutto il mondo. Parte fondamentale dell’offerta turistica italiana. Ma dal 2011 solo tagli. 180 milioni in meno. Nel 2012 – 2013 altri 90 milioni in meno e si presume che nel 2014 se ne taglino altri 10.



Intanto quello che potrebbe essere un volano inarrestabile (occupa OGGI 1,4 milioni di persone) vede i musei e le opere cadere a pezzi.



L’ambiente (patrimonio e salute) e le risorse ambientali e beni comuni (mai messe come costo) in Italia vengono sistematicamente messe alla fine della lista.



Quanti parleranno di queste problematiche?



Alla prossima.



 

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