lunedì 20 maggio 2013

La stupidità è una colpa

Leggete questo articolo che riprendo integralmente dal Fatto (ilfattoquotidiano.it) e scritto da Bruno Tinti. Articolo che sottoscrivo pienamente e che avrei voluto scrivere io, spero che molti lettori del PD lo leggano, o forse sono impegnati a parlare di legalità e diritti dei cittadini...
Buona lettura!
 
Oltre un certo livello la stupidità non è più una disgrazia, è una colpa. Tutti sanno che il Pd ha fatto un governo con il Pdl. In realtà non è vero: il Pd ha fatto un governo con B. che ha ordinato ai suoi dipendenti di sostenerlo. Il Pd, grato (ci siamo salvati da Grillo e grillini), ha immediatamente accettato la prima delle condizioni di B.: abolire l’Imu. Naturalmente sia il Pd che B. sanno benissimo che l’Italia non può togliere dal proprio bilancio 5 o 6 miliardi di euro che da qualche parte dovranno essere recuperati; che l’unico modo per recuperarli è aumentare le imposte, probabilmente l’Irpef; che, in questo modo, l’onere contributivo ricadrà sui lavoratori dipendenti e sui pensionati visto che sono gli unici che non possono evadere; che l'abolizione dell'IMU significherà, come di consueto, privilegiare i ricchi e tartassare i poveracci. Fino a qui la stupidità cui alludo è quella degli elettori di B. tra cui ci sono molti ricchi (che non sono stupidi per niente) e moltissimi poveracci che non capiscono che i loro interessi non possono essere gli stessi di quelli di una partita Iva con una collezione di Ferrari nel garage della sua villa. Ma c’è un altro genere di stupidità, quella propria del Pd. L’abolizione dell’Imu si tradurrà automaticamente in incremento di popolarità per B.: ecco uno che mantiene le promesse! Proprio vero.
Solo che questo uno è anche un delinquente (senso tecnico della parola: persona che delinque; e B. ha subito 6 sentenze di prescrizione: reati commessi ma è passato troppo tempo perché sia possibile mandarlo in prigione; 2 di amnistia e 2 perché il fatto non è più previsto come reato per via di leggi che si è fatto apposta) che a breve dovrebbe essere condannato – tra processi Ruby, Mediaset, De Gregorio e Unipol – a circa 15 anni di galera. Il che significa che l’unica riforma che proprio gli serve è quella sulla giustizia. Che sarà divisa in due parti: quanto serve per annullare l’effetto di queste sentenze, dunque amnistia e indulto (che tireranno fuori dalle prigioni tantissimi altri delinquenti) ovvero nuovo accorciamento dei termini di prescrizione; e quanto serve per bloccare le indagini in corso su B&C e altre che noi ancora non sappiamo, ma che lui sa benissimo (blocco intercettazioni e abrogazione del potere di iniziativa dei pm). Dunque B. pretenderà immediatamente la “sua” riforma della giustizia. E a questo punto il Pd che farà?
Ipotesi 1: sì è proprio vero, la giustizia italiana è malata e costruita espressamente per perseguitare B. e gli altri benefattori del Paese; questa riforma è una priorità. Con il che l’Italia sarà fregata e l’illegalità, la prepotenza e il privilegio prospereranno.
Ipotesi 2: non se ne parla nemmeno, la legalità è il cardine della convivenza civile; anzi, processo penale e processo civile vanno razionalizzati e resi efficaci. Ah sì?, ghignerà B.; e io vi tolgo la fiducia: nuove elezioni. E siccome gli stupidi, ipnotizzati dall’abolizione dell’Imu, saranno aumentati, le vincerà.
E la riforma della giustizia (e l’uscita dall’euro, l’insolvenza programmata, la bancarotta etc. etc.) se la farà da solo. Questa stupidità non è più una colpa; è un delitto.

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