martedì 30 luglio 2013

La successione dei miei pensieri

E' vero che nulla succede per caso.
Che si incontrano le persone
che ci stanno aspettando da tempo.
Ogni cosa è vera, anche la fantasia.

Come la porta sbattuta uscendo di casa.
Come le verità parziali, quindi potremmo dire come le mezze bugie.
Come lo sguado frusto di Hemingway.
L'amore è una frottola a cui solo le donne innamorate credono.

Come chi non sa pensare, quindi scende subito alle conclusioni.
Come la vita che anche se la vivi male di riserva qualcosa di buono.
Come l'innato senso dell'umorismo di Twain.

La differenza tra la poesia e la vita è che sono drammaticamente uguali.

sabato 27 luglio 2013

Ancora un po' di America con American Ciacoe

Dopo la bellissima serata di ieri sera di American Ciacoe (facebook.com/AmericanCiacoe) a Noventa di Piave e prima della serata di lunedì a Padova (per info e prenotazioni: www.amissidelpiovego.it), vi invito a leggere questi due articoli che ho trovato su ilpost.it. Il primo, parla dell'estrazione di petrolio in Nord Dakota, con una bellissima galleria fotografica: NordDakota. Il secondo, parla della nascita dei nomi degli Stati americani, con una vena umoristica: NomidegliStati.
Appuntamento a lunedì!

giovedì 25 luglio 2013

Nel bar del porto

Anche oggi il sito prosaepoesia.net ha pubblicato una mia poesia tratta da La fatica di non pensare (edizionidelfaro.it/lafaticadinonpensare), che leggete qui sotto.
Vi chiedo cortesemente di mettere il vostro I LIKE e di condividere la poesia nei social. Se poi vi avanza un po' di tempo fatevi follewer di questo blog. Gracias.


Nel bar del porto
i marinai vanno a bere
qualche bicchiere
tra una partita e l’altra:
i visi segnati dal tempo.
Battono le mani grevi sui tavoli,
parlano di tutto per non parlar di niente
si lasciano andare a qualche bestemmia:
misurano la vita per la pesca del giorno prima.
La nebbia avvolge
gli alberi maestri
dei pescherecci
e i cani, fedeli
(chissà perché)
salutano latrando
il nuovo giorno.
Domani,
se andrai al bar del porto,
sentirai quel dolce inganno di vita
tanto lieve
come il fumo di una sigaretta.

mercoledì 24 luglio 2013

American Ciacoe nella terra di Hemingway

In vista del live di American Ciacoe (facebook.com/AmericanCiacoe) di venerdì a Noventa di Piave (Ve), per le ultime adesioni: facebook/AmericanCiacoevent, vi propongo di leggere un articolo sagnalatomi dall'amica Rossella De Nardi (facebook.com/rossella.denardi). Parla di un vero e proprio tesoro di materiale inedito di Hemingway, pubblicato online dalla Presidential Library and Museum di Boston. Per leggere l'articolo completo: repubblica.it/ilgiovanehemingway.
Leggetelo prima di venerdì di sera, poi American Ciacoe vi porterà, mano nella mano, negli States e nei suoi eroi dello scorso secolo. E sarà lì che incontrerete Cash, Elvis, Kerouac e lo zio Ernest.

martedì 23 luglio 2013

L'america è un paese stupendo

In attesa della presentazione de La fatica di non pensare (edizionidelfaro.it/lafaticadinonpensare) di domani sera a Noventa di Piave (Ve), vi invito a leggere una mia poesia, tratta sempre da La fatica di non pensare, e pubblicata lo scorso 19 luglio dal sito prosaepoesia.net, vi chiedo cortesemente di mettere il vostro I LIKE e di condividere la poesia nei social. Se poi vi avanza un po' di tempo fatevi follewer di questo blog. Gracias.

L’America è un paese stupendo
l’America è un continente sconfinato,
in America c’è spazio per tutti.
Puoi fischiettare e camminare per tutte le strade,
puoi scappare alla polizia per tutta N.Y.City
o dormire sporco e senza soldi
in una stazione d’autobus di S. Francisco.
L’America è un grande paese,
grandi le carceri e un grande esercito,
in America puoi essere qualcuno
giudice, eroe o barbone.
Quel vecchio porco di Bukowski ha vinto ai cavalli
e Jack Kerouac ha amato un uomo.
Questo grande continente
sconfinato all’inverosimile,
dove tutto è più grande,
dove i neri vivono alla pari.
Morirà mio padre
ma l’America
un paese stupendo.

lunedì 22 luglio 2013

La fatica di non pensare & American ciacoe

Dopo il mio ritorno, inizia una settimana di gran live con il sottoscritto come co-protagonista. Per tutti quelli a cui sono mancato, ma anche a quelli a cui non sono mancato per niente (pare ci siano ancora loschi individui a cui non sono simpatico...) ma che apprezzano le mie gesta, rinfresco la memoria con queste informazioni: sarò in gustosa compagnia di Massimo Danieli (Facebook/macydanieli), per quanto riguarda il mio ultimo libro, e di American Ciacoe (facebook/AmericanCiacoe) per quanto riguarda la passeggiata musicaletteraria yankee. Ecco a voi i prossimi appuntamenti.
  • Mercoledì 24 luglio cena con presentazione de La fatica di non pensare e live di Massimo Danieli (un assaggio: youtube/MassimoDanieli)  a Noventa di Piave (Ve). Saremo in un circolo privato, per le adesioni scrivere in privato a Debora/Mauro.Massimo
  • Venerdì 26 luglio, live di American Ciacoe, progetto di musica e letteratura degli States, (facebook/AmericanCiacoe) al Burcio di Noventa di Piave. Per le adesioni alla cena e al live: AmericanCiacoevent.
  • Lunedì 29 luglio, American Ciacoe sarà ospite della rassegna Blues Onde Piovego a Padova. Per tutte le informazioni e per iscriversi: padovacultura/blues.onde.piovego.
    LA FATICA DI NON PENSARE ma anche il mio precedente libro UNA COMPLESSA SEMPLICITA', si possono acquistare anche online, LA FATICA DI NON PENSARE è acquistabile anche in formato e-book, al prezzo di € 3,49.  Alcuni siti dove poterli acquistare: www.ibs.it, www.amazon.it, www.unilibro.it.
    LA FATICA DI NON PENSARE  è acquistabile anche nel sito dell'editore, www.edizionidelfaro.it   o nelle librerie, codice isbn 9788865378663

     
    Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore.
    F. De André

    lunedì 15 luglio 2013

    Prima di andare in ferie...

    Prima di andare in ferie vi ricordo queste parole. Quando tornerò, verso il 22 luglio, riprenderò a scrivere, perché è quello in cui credo. 
    «Ascolta attentamente. C’è una lontana possibilità che tu possa imparare qualcosa. Primo punto, non me ne frega niente se il mio lavoro è commerciale o no. Lo scrittore sono io. Se quello che scrivo è buono, allora le persone lo leggeranno. È per questo che esiste la letteratura. Un autore mette il suo cuore e le sue palle sulla pagina. Per tua informazione, un buon romanzo può cambiare il mondo. Tienilo bene in testa quando ti metti di fronte a una macchina da scrivere. Non perdere mai tempo in qualcosa in cui non credi neanche tu.»

    John Fante

    domenica 14 luglio 2013

    5 minuti con...

    Riporto una intervista fattami da Angelo Stummo (parolechenontihodetto.blogspot.it) e già pubblicata nel suo blog. 




    Cinque minuti con lo scrittore Mauro Fornaro,artista attivo e prolifico che attualmente pubblica per la casa editrice "Edizioni del Faro". 
    All'anno corrente risale il suo ultimo libro,"La fatica di non pensare". 
    Lo abbiamo raggiunto per conoscere il suo punto di vista su tematiche dell'attualità letteraria e del settore che lo riguarda,e anche per conoscere la storia di un'esordiente e promettente scrittore italiano. 
    Come tanti,come da tradizione italiana,Mauro Fornaro coltiva la sua passione in ambiente familiare e grazie al supporto di amici e docenti riesce ad entrare nel panorama letterario contemporaneo,pubblicando la sua prima opera nel 1996. 
    Una bella storia di uno scrittore,prima di tutto padre di famiglia,che con soddisfazione ripropongo in questa rubrica,che si occuperà di far spendere cinque minuti al lettore per confrontarsi con le opinioni dei più svariati personaggi del nostro ambiente culturale.


    - La sua passione per la scrittura si è manifestata sin dalla giovinezza. Come ha espresso inizialmente questo suo interessamento per la letteratura?


    La passione per i libri mi è stata trasmessa da mia mamma, grande lettrice. Il passo, da lettore a lettore e scrittore è stato breve.

    -Nel 1996,a soli vent'anni,pubblica la sua prima opera. Sappiamo quante difficoltà i incontrino gli scrittori esordienti nell'ottenere fiducia da un editore. 
    Quali sono state le sue?
    Che rapporti intrattiene con la casa editrice per la quale attualmente pubblica?

    La verità è che se non ci fosse stato il mio professore di italiano probabilmente non sarei mai arrivato a pubblicare a venti anni. La mia attuale case editrice, Edizioni del faro, è composta da persone molto cordiali e professionali. Diciamo che a portare pazienza per le numerose domande e richieste sono loro e non certo io!
    -Al fine di raccogliere diverse esperienze artistiche fonda nel 1998 l'associazione "Animali di Strada". Il titolo colpisce sicuramente. Come nasce questa scelta? Che cosa accomuna gli "animali di strada" della sua associazione?

    Ci accomunava la voglia di scoprire la vita dalla strada, dal mondo esterno, dal di fuori della società. Ora quell'associazione non c'è più ma con molti di quei ragazzi, ora uomini e donne, sono rimasto amico.

    -Com'è la vita di uno scrittore di soli 37 anni nel 2013 della crisi? 
    Quale crisi vive,a suo parere,oltre a quella economica la sua categoria?

    Nel mondo odierno la crisi sta nel vivere in questo pianeta! Ormai la società civile è alla frutta, l'unica cosa che mi rimane è pensare, sempre, e non andare avanti come una pecora che segue il pastore, spesso corrotto e faccendiere.

    -Dal '98 la sua attività si blocca apparentemente sino al 2010. È sicuramente un aspetto unico e peculiare che caratterizza solo la professione dello scrittore. Come giudica "il blocco dello scrittore" di cui si sente tanto parlare? Non pensa che nel blocco della creatività si trovi la creatività stessa?

    Il blocco della creatività vorrei dire che sia quasi obbligatorio. Un po' come fare benzina, se sei al distributore, che per uno scrittore è riflettere e immagazzinare pensieri ed esperienze, non puoi essere in moto, cioè scrivere.

    -Il mercato del libro è in calo,ma in Italia il numero degli scrittori cresce esponenzialmente. 
    A suo parere,una produzione troppo affrettata non rischia di far decadere la qualità generale dei prodotti del settore?
    Come giudica questo fenomeno?
    Tra i tanti scrittori italiani,con autocritica,lei si sente uno scrittore di qualità?

    Il paradosso è che la libertà di parola, quindi anche di stampa, dovrebbe essere una cartina tornasole del livello di democrazia in un Paese. Il Italia non è così, quindi viviamo in una realtà surreale e migliaia di libri sono utili solo a far sentire migliaia di persone degli scrittori. L'altro problema è che molti addetti ai servizi del settore, lavorano con la stessa professionalità con cui venderebbero delle lattine di birra allo stadio. Pensano solo ai soldi e non alla qualità del prodotto. Chiedere a uno scrittore se quello che scrive è interessante è come chiedere ad un padre se il proprio figlio è bello!
     P.S. Mio figlio è bellissimo!!!

    -"La fatica di non pensare" è la sua ultima fatica letteraria. Un po' di pubblicità:un breve spoiler per i lettori.
    Perché gli italiani dovrebbero acquistare il suo libro?

    Dovrebbero acquistare il mio libro perché faccio riflettere e non annuire, perché mostro una certa rudezza e scontrosità ma lasciando spazio all'insicurezza e alla fragilità. Perché ricordo a tutti che non si deve mai smettere di lottare, anche se spesso non se ne esce vincitori.

    -Concluda questa rubrica con un suo pensiero.

    Il mio pensiero finale in realtà è una frase di De Andrè, ripresa ne La fatica di non pensare: 
    "Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore."

    -La ringraziamo e alla prossima!

    Alla prossima,grazie a voi!
    Cinque minuti con lo scrittore Mauro Fornaro,artista attivo e prolifico che attualmente pubblica per la casa editrice "Edizioni del Faro". 
    All'anno corrente risale il suo ultimo libro,"La fatica di non pensare". 
    Lo abbiamo raggiunto per conoscere il suo punto di vista su tematiche dell'attualità letteraria e del settore che lo riguarda,e anche per conoscere la storia di un'esordiente e promettente scrittore italiano. 
    Come tanti,come da tradizione italiana,Mauro Fornaro coltiva la sua passione in ambiente familiare e grazie al supporto di amici e docenti riesce ad entrare nel panorama letterario contemporaneo,pubblicando la sua prima opera nel 1996. 
    Una bella storia di uno scrittore,prima di tutto padre di famiglia,che con soddisfazione ripropongo in questa rubrica,che si occuperà di far spendere cinque minuti al lettore per confrontarsi con le opinioni dei più svariati personaggi del nostro ambiente culturale.



    - La sua passione per la scrittura si è manifestata sin dalla giovinezza. Come ha espresso inizialmente questo suo interessamento per la letteratura?



                La passione per i libri mi è stata trasmessa da mia mamma, grande lettrice. Il passo, da lettore a lettore e scrittore è stato breve.



    -Nel 1996,a soli vent'anni,pubblica la sua prima opera. Sappiamo quante difficoltà i incontrino gli scrittori esordienti nell'ottenere fiducia da un editore. 
    Quali sono state le sue?
    Che rapporti intrattiene con la casa editrice per la quale attualmente pubblica?

    La verità è che se non ci fosse stato il mio professore di italiano probabilmente non sarei mai arrivato a pubblicare a venti anni. La mia attuale case editrice, Edizioni del faro, è composta da persone molto cordiali e professionali. Diciamo che a portare pazienza per le numerose domande e richieste sono loro e non certo io!
    -Al fine di raccogliere diverse esperienze artistiche fonda nel 1998 l'associazione "Animali di Strada". Il titolo colpisce sicuramente. Come nasce questa scelta? Che cosa accomuna gli "animali di strada" della sua associazione?

    Ci accomunava la voglia di scoprire la vita dalla strada, dal mondo esterno, dal di fuori della società. Ora quell'associazione non c'è più ma con molti di quei ragazzi, ora uomini e donne, sono rimasto amico.



    -Com'è la vita di uno scrittore di soli 37 anni nel 2013 della crisi? 
    Quale crisi vive,a suo parere,oltre a quella economica la sua categoria?

    Nel mondo odierno la crisi sta nel vivere in questo pianeta! Ormai la società civile è alla frutta, l'unica cosa che mi rimane è pensare, sempre, e non andare avanti come una pecora che segue il pastore, spesso corrotto e faccendiere.

    -Dal '98 la sua attività si blocca apparentemente sino al 2010. È sicuramente un aspetto unico e peculiare che caratterizza solo la professione dello scrittore. Come giudica "il blocco dello scrittore" di cui si sente tanto parlare? Non pensa che nel blocco della creatività si trovi la creatività stessa?

    Il blocco della creatività vorrei dire che sia quasi obbligatorio. Un po' come fare benzina, se sei al distributore, che per uno scrittore è riflettere e immagazzinare pensieri ed esperienze, non puoi essere in moto, cioè scrivere.

    -Il mercato del libro è in calo,ma in Italia il numero degli scrittori cresce esponenzialmente. 
    A suo parere,una produzione troppo affrettata non rischia di far decadere la qualità generale dei prodotti del settore?
    Come giudica questo fenomeno?
    Tra i tanti scrittori italiani,con autocritica,lei si sente uno scrittore di qualità?

    Il paradosso è che la libertà di parola, quindi anche di stampa, dovrebbe essere una cartina tornasole del livello di democrazia in un Paese. Il Italia non è così, quindi viviamo in una realtà surreale e migliaia di libri sono utili solo a far sentire migliaia di persone degli scrittori. L'altro problema è che molti addetti ai servizi del settore, lavorano con la stessa professionalità con cui venderebbero delle lattine di birra allo stadio. Pensano solo ai soldi e non alla qualità del prodotto. Chiedere a uno scrittore se quello che scrive è interessante è come chiedere ad un padre se il proprio figlio è bello!
     P.S. Mio figlio è bellissimo!!!

    -"La fatica di non pensare" è la sua ultima fatica letteraria. Un po' di pubblicità:un breve spoiler per i lettori.
    Perché gli italiani dovrebbero acquistare il suo libro?

    Dovrebbero acquistare il mio libro perché faccio riflettere e non annuire, perché mostro una certa rudezza e scontrosità ma lasciando spazio all'insicurezza e alla fragilità. Perché ricordo a tutti che non si deve mai smettere di lottare, anche se spesso non se ne esce vincitori.

    -Concluda questa rubrica con un suo pensiero.

    Il mio pensiero finale in realtà è una frase di De Andrè, ripresa ne La fatica di non pensare: 
    "Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore."



    -La ringraziamo e alla prossima!

    Alla prossima,grazie a voi!
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    All'anno corrente risale il suo ultimo libro,"La fatica di non pensare". 
    Lo abbiamo raggiunto per conoscere il suo punto di vista su tematiche dell'attualità letteraria e del settore che lo riguarda,e anche per conoscere la storia di un'esordiente e promettente scrittore italiano. 
    Come tanti,come da tradizione italiana,Mauro Fornaro coltiva la sua passione in ambiente familiare e grazie al supporto di amici e docenti riesce ad entrare nel panorama letterario contemporaneo,pubblicando la sua prima opera nel 1996. 
    Una bella storia di uno scrittore,prima di tutto padre di famiglia,che con soddisfazione ripropongo in questa rubrica,che si occuperà di far spendere cinque minuti al lettore per confrontarsi con le opinioni dei più svariati personaggi del nostro ambiente culturale.



    - La sua passione per la scrittura si è manifestata sin dalla giovinezza. Come ha espresso inizialmente questo suo interessamento per la letteratura?



                La passione per i libri mi è stata trasmessa da mia mamma, grande lettrice. Il passo, da lettore a lettore e scrittore è stato breve.



    -Nel 1996,a soli vent'anni,pubblica la sua prima opera. Sappiamo quante difficoltà i incontrino gli scrittori esordienti nell'ottenere fiducia da un editore. 
    Quali sono state le sue?
    Che rapporti intrattiene con la casa editrice per la quale attualmente pubblica?

    La verità è che se non ci fosse stato il mio professore di italiano probabilmente non sarei mai arrivato a pubblicare a venti anni. La mia attuale case editrice, Edizioni del faro, è composta da persone molto cordiali e professionali. Diciamo che a portare pazienza per le numerose domande e richieste sono loro e non certo io!
    -Al fine di raccogliere diverse esperienze artistiche fonda nel 1998 l'associazione "Animali di Strada". Il titolo colpisce sicuramente. Come nasce questa scelta? Che cosa accomuna gli "animali di strada" della sua associazione?

    Ci accomunava la voglia di scoprire la vita dalla strada, dal mondo esterno, dal di fuori della società. Ora quell'associazione non c'è più ma con molti di quei ragazzi, ora uomini e donne, sono rimasto amico.



    -Com'è la vita di uno scrittore di soli 37 anni nel 2013 della crisi? 
    Quale crisi vive,a suo parere,oltre a quella economica la sua categoria?

    Nel mondo odierno la crisi sta nel vivere in questo pianeta! Ormai la società civile è alla frutta, l'unica cosa che mi rimane è pensare, sempre, e non andare avanti come una pecora che segue il pastore, spesso corrotto e faccendiere.

    -Dal '98 la sua attività si blocca apparentemente sino al 2010. È sicuramente un aspetto unico e peculiare che caratterizza solo la professione dello scrittore. Come giudica "il blocco dello scrittore" di cui si sente tanto parlare? Non pensa che nel blocco della creatività si trovi la creatività stessa?

    Il blocco della creatività vorrei dire che sia quasi obbligatorio. Un po' come fare benzina, se sei al distributore, che per uno scrittore è riflettere e immagazzinare pensieri ed esperienze, non puoi essere in moto, cioè scrivere.

    -Il mercato del libro è in calo,ma in Italia il numero degli scrittori cresce esponenzialmente. 
    A suo parere,una produzione troppo affrettata non rischia di far decadere la qualità generale dei prodotti del settore?
    Come giudica questo fenomeno?
    Tra i tanti scrittori italiani,con autocritica,lei si sente uno scrittore di qualità?

    Il paradosso è che la libertà di parola, quindi anche di stampa, dovrebbe essere una cartina tornasole del livello di democrazia in un Paese. Il Italia non è così, quindi viviamo in una realtà surreale e migliaia di libri sono utili solo a far sentire migliaia di persone degli scrittori. L'altro problema è che molti addetti ai servizi del settore, lavorano con la stessa professionalità con cui venderebbero delle lattine di birra allo stadio. Pensano solo ai soldi e non alla qualità del prodotto. Chiedere a uno scrittore se quello che scrive è interessante è come chiedere ad un padre se il proprio figlio è bello!
     P.S. Mio figlio è bellissimo!!!

    -"La fatica di non pensare" è la sua ultima fatica letteraria. Un po' di pubblicità:un breve spoiler per i lettori.
    Perché gli italiani dovrebbero acquistare il suo libro?

    Dovrebbero acquistare il mio libro perché faccio riflettere e non annuire, perché mostro una certa rudezza e scontrosità ma lasciando spazio all'insicurezza e alla fragilità. Perché ricordo a tutti che non si deve mai smettere di lottare, anche se spesso non se ne esce vincitori.

    -Concluda questa rubrica con un suo pensiero.

    Il mio pensiero finale in realtà è una frase di De Andrè, ripresa ne La fatica di non pensare: 
    "Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore."



    -La ringraziamo e alla prossima!

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