lunedì 5 agosto 2013

La forza degli idioti

Berlusconi è un idiota. Un condannato, che ha definito i giudici che lo hanno condannato "degli onesti impiegati statali", che se fosse stato riconosciuto innocente avrebbe ricordato a tutti di essere dio e invece ora attacca chi l'ha condannato, è inequivovabilmente idiota. Silvio, tu non sei dio, evidentemente hai sbagliato qualcosa e questa volta sono riusciti a sodomizzarti. Però bravo, venti anni non sono pochi. 
I tuoi cani fedeli sono degli idioti, che non riconoscendo la sentenza automaticamente non riconoscono la centralità delle Stato nella vita dei cittadini. Sono degli idioti perché a priori hanno deciso che tu sei innocente. Quindi per loro potresti essere dio. Questa è la conferma che le religioni rincoglioniscono i popoli. I tuoi cani fedeli sono degli idioti perché se andassimo a votare continuerebbero a votare per un disonesto e condannato, sto parlandi di te, Silvio. Ma ti meritano perché sono come te. Questa sentenza è la conferma che l'Italia non ha bisogno di Berlusconi condannato ma di una rivoluzione culturale. Invece dieci milioni di italiani, magari anche di più, ti voterebbero ancora e altri dieci milioni, anche loro idioti, non si sono preoccupati e votare per chi è stato al governo con Berlusconi, PD e Pdl erano i due maggiori partiti che sostenevano il Governo Monti, e ora ti sputano addosso. Gli elettori del PD sono dei conigli, almeno Letta ha le palle per parlare con "faccia da culo" Brunetta e il "pistolero" Bondi. Prendersela con Berlusconi, addossandogli tutte le colpe dei mali dell'Italia, è da idioti. Sostenere Berlusconi, elegendolo a salvatore della patria, è da idioti. 
L'italia ha bisogno di un cambiamento culturale, altrimenti Berlusconi sarà, fino all'ultimo dei suoi giorni, o il lupo cattivo e il supereroe che protegge l'umanità.

2 commenti:

  1. Già. Idioti. A essere buoni, definirli idioti. Ma non mi soffermerei sull'ovvio (per me) concordare sulle tue righe. Quanto sul difficile. Questo "cambiamento culturale" di cui parliamo da quando ci conosciamo. E nemmeno così frequentemente. Forse dovremmo fare qualcosa di più che chiederlo. Dovremmo provocarlo. O almeno, mi piacerebbe essere un contributo a questo cambiamento. Magari piccolo. Ma reale ed effettivo. Non mi sopporto più nelle mie lamentele e nell'elencazione delle cose che non vanno di questa povera (ma anche MIA) Italia. Vorrei avere più risposte (o almeno una sensata) alla domanda che ultimamente mi faccio spesso: cosa posso fare IO per aiutare, agevolare, innescare, provocare... questo cambiamento culturale? Niente, è la risposta dei fatalisti rassegnati. Va bene così, è quella degli idioti approfittatori.

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  2. Sapere che serve un cambiamento, farsi le domande e non andare avanti come una pecora, è già un cambiamento. Le rivoluzioni, come diceva il grande Bob Marley, non le puoi preparare, devono semplicemente avvenire. Bisogna continuare così, non fermarsi mai. Gli idioti resteranno idioti ma forse un giorno si fideranno di noi.

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