martedì 13 maggio 2014

Maschi ubriachi

Una mia poesia scritta ieri sera. Da una idea di un'amica.



Maschi ubriachi
ovunque.
A fatica salgo sul treno,
in mezzo a spintoni e sguardi poco
rassicuranti.
Mi sembra quasi che tutti vogliano
palpeggiarmi.
Mi si avvicina una ragazzo,
avrà qualche anno meno di me.
Supera di poco i 30 anni.
E’ ubriaco, anche lui.
Ha l’alito vinoso ma una faccia rassicurante.
Mi sfiora la testa con la mano.
Abbastanza dolcemente,
nonostante il suo tasso alcolico.
Ci perdiamo di vista
per qualche istante
per poi ritrovarci
seduti 
uno di fronte all’altro.
Parliamo per un po’ di letteratura,
Checov, Verga, Goethe.
Di come la vita sia bella proprio perché
va vissuta, giorno dopo giorno.
Parliamo per una buona ora,
poi arriva la sua fermata.
O meglio, lei è sempre stata lì.
Siamo noi che arriviamo alla stazione.
Lei è come la felicità, è sempre lì che ci aspetta.
Guardo fuori dal finestrino, ha iniziato a piovere.
Una serena tristezza si impossessa di me.
Lui si alza dal suo posto e mi dice che non ci vedremo più.
Si china verso di me un po’ goffamente
e mi bacia dolcemente una guancia.
Mi dico che gli uomini sono più dolci e più veri
quando il loro cuore è libero
e la loro anima ubriaca.

Chiudo gli occhi e sento
la pioggia che aumenta di intensità.
Segretamente spero che stia ubriacando il mondo.

1 commento:

  1. Adoro la spontaneità e ne sono peccatrice ... sì, sarebbe molto più bello riuscire ad esternare ciò che ci attraversa il cuore senza timore di essere fraintesi. Io sto provando ad insegnarlo ai miei bambini e l'unico modo perché imparino è farlo a mia volta. La cosa mi viene facile, perché è così che vivo, tuttodunfiatoimpaludatadentusiasmo!
    Uanm! (così si dice al mio paese) :D

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