giovedì 2 luglio 2015

Come certi cacciatori di rinoceronti

Il 2 luglio del 1961 moriva Ernest Hemingway, uno dei miei autori di riferimento. 
Si uccise. Non morì di malattia, né di vecchiaia. Decise di farla finita, decise pure la sua morte, dove aver vissuto in mille posti e con centinaia di storie vissute alle spalle. Il fascino per il suicidio mi affascina da tempo, lo si capisce bene dai miei racconti. La forza di farla finita è per me uguale alla forza che si trova nelle occasioni importanti della vita. Suicidarsi non è mai una debolezza. Ma nel 2015 questo argomento è ancora in tabù.
Hemingway, come scrittore, per essere conosciuto e compreso veramente deve essere studiato anche nella propria vita vita, così "invadente" nei suoi scritti. 
Se non conoscete lo zio Ernest: raistoria.rai.it/hemingway. Dal film "Midnight in Paris" una digressione di Hemingway sull'amore e la paura della morte: midnightinparis/vitamorte.

L'amore è amore e il divertimento è divertimento. Ma c'è sempre un tale silenzio quando muore un pesciolino rosso. 
Da "Di là dal fiume e tra gli alberi"

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