lunedì 12 settembre 2016

Ricordando David & Johnny

Oggi ricordo la morte di due grandi americani, Cash e Foster Wallace. Il primo, morto nel 2003, lo tributerò con il video che trovate a fine post. Il secondo, morte nel 2008, lo tributo con un articolo che ho trovato proprio oggi nel post.it. L'articolo completo lo trovate qui: ilpost/fosterwallace.

Come si legge nell'articolo, una volta, in una intervista, la sorella Amy cercò di descrivere David Foster Wallace a chi non lo aveva mai incontrato come «uno che, dopo averci parlato solo qualche minuto, ti sembra appena sbarcato da una navicella spaziale». Mentre il giornalista David Lipsky, inviato dalla rivista Rolling Stone, trascorse cinque giorni con lui, viaggiando per centinaia di miglia, parlando di politica, letteratura, cinema, dipendenze e depressione. Lipsky (che ha trascritto il materiale registrato nelle loro conversazioni in Come diventare se stessi, Minimum Fax) dice: David era alto quasi un metro e novanta, e quando era in forma pesava novanta chili. Aveva gli occhi scuri, la voce dolce, un mento da cavernicolo, una bocca adorabile, con le labbra a punta, che era il suo tratto migliore. Camminava con l’andatura molleggiata dell’ex atleta: un movimento ondulatorio che partiva dai talloni, come se ogni fisica fosse un piacere.
Promosso per tutte le superiori con il massimo dei voti, ha giocato a football, ha giocato a tennis, ha scritto una tesi in filosofia e un romanzo ancora prima di laurearsi ad Amrhest, ha seguito un corso di specializzazione in scrittura creativa, ha pubblicato il romanzo, ha fatto sì che una città intera di editor e scrittori bercianti, sgomitanti e pronti a gambizzare chiunque si innamorasse di lui perdutamente. Ha pubblicato un romanzo di mille pagine, ha ricevuto l’unico premio del paese che si assegna a chi viene riconosciuto un genio, ha scritto articoli che restituiscono meglio di qualunque altra cosa la sensazione di ciò che significa essere vivi al giorno d’oggi, ha accettato una cattedra speciale di scrittura creativa presso un’università californiana, si è sposato, ha pubblicato un altro libro e si è impiccato all’età di quarantasei anni. (Come diventare se stessi, David Lipsky, minimum fax).
David Foster Wallace era un grande, dovreste leggerlo. E' uno di quelli che non potete non leggere. Così come non potete non ascoltare Cash. Eccolo qui:


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