mercoledì 9 novembre 2016

L' America è un paese stupendo

Visto che sappiamo il nome del neo presidente degli Stati Uniti, oggi pubblico questa mia vecchia poesia - edita nella raccolta La fatica di non pensare - che parla appunto degli USA. Sono molto affezionato a questo componimento, ho scritto molto con ambientazioni americane ma a questa poesia do sempre parte del mio cuore.
Grosse considerazioni non ne ho da fare, ha vinto chi non doveva vincere, a detta dei sapientoni. Il buon Donald è a livello di G.W. Bush. Col tempo smusserà gli angoli e capirà l'importanza degli immigrati e delle multinazionali per gli USA. Due suoi cavalli di battaglia durante la campagna elettorale. Per il resto, come ha sempre fatto, il popolo americano si stringerà attorno al Presidente quando dovrà esportare un po' di democrazia. Lo ha fatto con Obama (premio Nobel!!), figuriamoci se non lo farà anche con Trump.
Perché sono contento che abbia vinto Trump, perché la "sinistra" deve finirla con l'accusare il diavolo di essere, appunto, un diavolo. Lo a anche lui di esserlo, non serve ricordarglielo... La sinistra doveva lavorare sul programma e non sul cercare le decine di donne - fino a poche settimane fa in silenzio... - che sono state molestate da Trump.
Basta, avevo detto che non avevo nulla da dire.

L’America è un paese stupendo

l’America è un continente sconfinato,
in America c’è spazio per tutti.

Puoi fischiettare e camminare per tutte le strade,
puoi scappare alla polizia per tutta N.Y.City
o dormire sporco e senza soldi
in una stazione d’autobus di S. Francisco.

L’America è un grande paese,
grandi le carceri e un grande esercito,
in America puoi essere qualcuno
giudice, eroe o barbone.

Quel vecchio porco di Bukowski ha vinto ai cavalli
e Jack Kerouac ha amato un uomo.
Questo grande continente
sconfinato all’inverosimile,
dove tutto è più grande,
dove i neri vivono alla pari.

Morirà mio padre
ma l’America
un paese stupendo.

Nessun commento:

Posta un commento