lunedì 27 febbraio 2017

John Steinbeck

Il 27 febbraio del 1902 nasceva John Steinbeck. Nel suo libro più famoso, Furore, ha descritto in maniera chiara e cinica la disperazione di chi non ha più nulla e che cerca, disposto a tutto, un posto migliore dove poter vivere. Nel libro l'intreccio tra l'uomo e la natura è inscindibile, cosa che pare che ci siamo dimenticati noi "moderni". Furore, ambientato durante la grande depressione, è una spiegazione - non voluta? - di questo secolo.

Le strade pullulavano di gente assetata di lavoro, pronta a tutto per il lavoro. E le imprese e le banche stavano scavandosi la fossa con le loro stesse mani, ma non se ne rendevano conto. I campi erano fecondi, e i contadini vagavano affamati sulle strade. I granai erano pieni, e i figli dei poveri crescevano rachitici, con il corpo cosparso di pustole di pellagra. Le grosse imprese non capivano che il confine tra fame e rabbia è un confine sottile. E i soldi che potevano servire per le paghe servivano per fucili e gas, per spie e liste nere, per addestrare e reprimere. Sulle grandi arterie gli uomini sciamavano come formiche, in cerca di lavoro, in cerca di cibo. E la rabbia cominciò a fermentare.


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