mercoledì 6 settembre 2017

Poesie quasi pronte. Anzi, pronte!

Come promesso, inizia il periodo In quanti siamo rimasti in questo caffè, la mia prossima raccolta di poesie. Dovrebbe uscire entro fine settembre. Edita sempre da Edizioni del Faro, il mio editore fin dall'inizio della mia attività di scrittore. Spero faremo un bel lavoro anche questa volta.
Intanto vi invito a seguirmi nei social per avere tutte le info, vi ricordo che potete acquistare anche gli altri miei libri, contattandomi o direttamente nel sito dell'editore, e do in pasto questa poesia. Sarà una delle poesie scelte per la raccolta In quanti siamo rimasti in questo caffè.



AD UN CANE PUOI DIRE TI VOGLIO BENE


Pensò, siamo degli animali,
magari evoluti ma siamo degli animali.
E l’istinto è sempre quello: la sopravvivenza.
Iniziò a fare pensieri strani (anche sapeva bene che la parola strano non esiste)
e slegati.
Ma necessari.

Vorrei fossero passati 7mila anni
dall’ultima volta che ho pianto.

Non sono una persona insicura,
do valore ad ogni cosa
che faccio,
do importanza ad ogni scelta.

E’ bello emozionarsi.
Se solo non esistesse l’ansia.
E questo umorismo lo capisco
solo io.
Ma se dovesse esistere
un altro essere umano che mi capisce,
please… fammelo presente.

Probabilmente sono inutile per la maggior
parte della popolazione mondiale.
Mi manderebbero a fare piramidi in Egitto.
Quando comincerete
a capirmi
sarò già morto da tempo.
Ma se qualcuno mi dovesse capire ora
mi farebbe un piacere.
Anche perché
non ho sbagliato tutto nella vita,
solo quello che vi ho mostrato.

Poi smise di pensare
e ascoltò il battito del suo cuore
e quello strano (ma la parola strano non esiste)
dolore.

Ora metti una serata estiva.
Calda ma non umida,
serena e poco rumorosa.
Nessuno, o quasi,
a disturbare.
Metti due persone su un ponte
a chiacchierare.
Stanno bene assieme, lo si vede.
Lo capirebbe anche un cane.
E supponi che una delle due
improvvisamente si butti giù
e muoia.
All’altra persona 
cosa importerebbe?


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